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Anna e Vittorio

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Fedi nuziali

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mercoledì 20 dicembre 2006

Poesie d'autore

Vespro di Natale
Incappucciati, foschi, a passo lento
Tre banditi ascendevano la strada
Deserta e grigia, tra la selva rada
Dei sughereti, sotto il ciel d'argento.
Non rumore di mandre o voci, il vento
Agitava per l'algida contrada.
Vasto silenzio. In fondo , Monte Spada
Ridea bianco nel vespro sonnolento.
O vespro di Natale! Dentro il core
Ai banditi piangea la nostalgia
Di te, pur senza udirne le campane:
E mesti eran, pensando al buon odore
Del porchetto e del vino, e all'allegria
Del ceppo, nelle lor case lontane.
Sebastiano Satta "Canti barbaricini"

8 commenti:

Anonimo ha detto...

Ciao bella!come stai?come hai passato il nuovo anno?io ero a casa con parenti,eravamo in tanti e mi son divertita molto,spero tanto che quest'anno sia migliore davvero..baci fammi sapere

Antonella Uras ha detto...

Il nuovo anno anche io l'ho trascorso in compagnia della mia famiglia. Anche io mi sono divertita. Sino coinvina che il 2007 ci riserverà tante bell sorprese. Io ho tanti progetti da realizzare e tu? un abbraccio

Anonimo ha detto...

eh si,e magari tanti sogni nel cassetto,voglio veramente che quest'ano sia più bello e ricco do novità.bacioni

Antonella Uras ha detto...

Io so già cosa mi piacerebbe che si realizzasse. Ma per scaramanzia lo rivelerò a mano a mano che si concretizzeranno. Sono talmente tanti!! Mi accontento che si avverino almeno i più urgenti e i più importanti..............

Anonimo ha detto...

te lo auguro di cuore..che si avverino i tuoi piccoli e i più grandi segreti ^___^ auguriii e baci

Anonimo ha detto...

Non sono come nascita e come cultura della zona del nuorese, ma apprezzo molto gli usi di questa caratteristica parte della Sardegna.
Mi piacciono molto i versi di S. Satta che hai messo nel blog.
Brava Antonella, continua cosi'.
Ciao Paolo.

Antonella Uras ha detto...

Ciao Paolo,mi ha fatto piacere, che mi hai scritto. Io sto frequentando un corso di scrittura creativa inerente alla poesia. E' stato un corso che mi ha arricchito immensamente e ho avuto modo di fare la conoscenza di persone fantastiche. Tra poche settimane terminerà e dobbiamo partecipare ad un reading di poesia. Ancora non so la data e il luogo in cui si terrà, però mi farebbe piacere se tu e qualche socio della Vo.S.M. mi veniste a sostenere. Io sono elettrizzata da questa nuova sfida . L'esperienza teatrale, non mi aveva spaventato così tanto e neanche la presentazione ufficiale del mio libro anche se si vedeva che ero emozionata. Ho bisogno del vostro icoraggiamento. Ancoira non so di preciso quali poesie leggewrò anche se ho una vaga idea. A proposito a te quali poesie e poeti piacciono? Ciao Antonella

Anonimo ha detto...

Ciao Anto!Ora che ho visitato tutto il blog mi diletto a postare qualcosa nei vari topic. Non potevo non aprire le danze con questo...l'angolo della poesia. Già il titolo mi piace,ci sono tanti modi di fare poesia. Inizierò col più tradizionale dei modi,lasciandoti un capolavoro di Pablo Neruda.
Adoro questi versi e sono sicura che piaceranno anche a te..in un certo senso ci vedo il tuo modo di affrontare la vita.Un bacio enorme,Lella.

Ode alla vita
Lentamente muore chi diventa schiavo dell'abitudine,
ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi,
chi non cambia la marca,
chi non rischia e cambia colore dei vestiti,
chi non parla a chi non conosce.
Muore lentamente chi fa della televisione il suo guru.
Muore lentamente chi evita una passione,
chi preferisce il nero su bianco e i puntini sulle 'i'
piuttosto che un insieme di emozioni,
proprio quelle che fanno brillare gli occhi,
quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso,
quelle che fanno battere il cuore davanti all'errore e ai sentimenti.
Lentamente muore chi non capovolge il tavolo,
chi è infelice sul lavoro,
chi non rischia la certezza per l'incertezza, per inseguire un sogno,
chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire ai consigli sensati.
Lentamente muore chi non viaggia,
chi non legge, chi non ascolta musica,
chi non trova grazia in se stesso.
Muore lentamente chi distrugge l'amor proprio,
chi non si lascia aiutare;
chi passa i giorni a lamentarsi della propria sfortuna o della pioggia incessante.
Lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo,
chi non fa domande sugli argomenti che non conosce,
chi non risponde quando gli si chiede qualcosa che conosce.
Evitiamo la morte a piccole dosi,
ricordando sempre che essere vivo
richiede uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto di respirare.
Soltanto l'ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendida felicità.

Pablo Neruda